La misura del tempo a Firenze

La misura del tempo a Firenze

Da Marzo a Ottobre è in vigore in Italia e in Europa, l'ora legale, che si alterna a quella solare nei mesi invernali, per consentire un risparmio energetico dovuto al minore utilizzo di illuminazione elettrica.

Ma fino a qualche secolo fa i modi di calcolare il tempo erano molto di più e a Firenze c'é un orologio che mostra 4 ore diverse.

Gli orologi solari della Basilica di Santa Maria Novella

Sulla facciata della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze ci sono due strumenti scientifici per misurare il tempo: una armilla equinoziale e un quadrante astronomico, ambedue creati nel 1572 dall'astronomo Ignazio Danti per il Granduca Cosimo I che aveva l'ambizione di calcolare con metodi scientifici moderni lo scorrere del tempo per riformare il calendario, come aveva fatto Cesare Augusto.

L'armilla, posta sul lato sinistro rispetto al portone d'ingresso, è composta da due cerchi metalici, serviva per calcolare esattamente il momento dell'equinozio, soprattutto quello di Primavera indispensabile per calcolare il giorno della Pasqua cristiana.

Sul lato destro il quadrante o meridiana possiede tre gnomoni, ovvero tre asticelle che riflettono l'ombra del sole, mostrando modi diversi di misurare il tempo, che sono ben quattro: 

1) L'Ora Italica, che inizia al tramonto del Sole.

2) L'Ora Babilonica o Mediorentale , che inizia all'alba

3) L'Ora Astronomica che inizia a Mezzogiorno

4) L'Ora Ultramontana, che inizia a Mezzanotte.

A queste si aggiungono anche l'Ora Canonica, usata dai religiosi per scandire i momenti di preghiera e l'Ora Planetaria usata da Ebrei e Romani , con il giorno e la notte divisi in 12 ore.

Dal 1300 al 1700 a Firenze e nel resto d'Italia si usava l'ora italica, divisa in 24 ore, che si legge anche nel grande orologio all'interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Poi i francesi introdussero in Italia l'ora ultramontana (usata da francesi, spagnoli e tedeschi) per uniformare la misurazione del tempo in tutta Europa.

Le motivazioni che diede Ignazio Danti della presenza di tutti questi orologi solari sulla facciata della Basilica fu " per vedere l'hora che più ci aggrada". 

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