Dante Alighieri uomo dell'anno 2021
Celebriamo Dante – a 700 anni dalla morte del “sommo poeta” scopriamo i luoghi che lo hanno visto come uno dei protagonisti della Firenze del Duecento.
Dal Battistero al quartiere di Dante
Dal luogo del suo battesimo, il Battistero di San Giovanni, iniziamo l’itinerario che ci porterà a scoprire la Firenze al tempo di Dante. Dal "Bel San Giovanni", bellissimo esempio di archiettura romanica, arricchito con tre magnifiche porte bronzee tra cui la Porta del Paradiso, si arriva a piedi al quartiere che da Dante prende il nome, ai suoi tempi il sestiere di Porta San Piero.
Il Quartiere di Dante e Piazza della Signoria
Si passa per la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi dove è sepolta Beatrice, musa ispiratrice del sommo poeta e dalla chiesa di San Martino dove Dante, secondo la tradizione, sposò Gemma Donati. Proseguiremo fino a piazza della Signoria e dal cortile di Palazzo Vecchio, dove Dante ricoprì la carica di Priore nel 1300; vedremo alcune delle torri superstiti del suo tempo, per scoprire insieme le famiglie i cui nomi si ritrovano nella Divina Commedia e che furono all’origine delle lotte fra Guelfi e Ghibellini.
Orsanmichele e le Arti
Giungeremo alla Chiesa di Orsanmichele, che celebra la potenza e il ruolo delle Arti e Corporazioni medievali nella Firenze di Dante: lui stesso, infatti, era iscritto all’Arte dei Medici e Speziali, una delle sette Arti Maggiori rappresentata dalla “Madonna della Rosa” in uno dei tabernacoli esterni della chiesa.
Dante politico e padre della lingua italiana
Attraversando il Mercato Nuovo (o “Mercato del Porcellino”) dove ancora si può vedere l’antica sede dell’Arte della Seta, andremo nella piazzetta del Palagio di Parte Guelfa dove sitrova la piccola chiesa sconsacrata di Por Santa Maria o di San Biagio, sede delle riunioni dei Capitani di Parte Guelfa. Una lapide ci ricorda che qui fu scritto il primo vocabolario della lingua italiana a opera dell’Accademia della Crusca.
Durante la visita celebreremo la figura dell’illustre poeta fiorentino attraverso la sua vita, la sua passione per la politica, le curiosità sulla sua famiglia e la Firenze del suo tempo, ma soprattutto la “Commedia” che fu scritta quasi completamente durante l'esilio ma che da subito divenne popolare e studiata in tutta Italia.
Ancora oggi, forse senza saperlo, usiamo nel parlare comune frasi e modi di dire che Dante usò per la prima volta nel suo capolavoro.
Alle origini delle lotte tra Guelfi e Ghibellini
Arrivati al Ponte Vecchio scoprirete che proprio lì avvenne l’omicidio di Buondelmonte de’ Buondelmonti che fu assassinato dopo aver rifiutato il matrimonio combinato con una fanciulla della famiglia degli Amidei; da quest'episodio di sangue ebbe origine la prima scintilla che portò la città a spaccarsi nelle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini attraverso le vendette incrociate delle due consorterie.
Verso Santa Croce
Proseguendo verso Piazza San Firenze passeremo dalla Badia Fiorentina dove, secondo la “Vita Nuova”, Dante vide Beatrice per la prima volta: in seguito, Boccaccio vi tenne le prime celebri letture della Divina Commedia.
Infine proseguiremo fino a Piazza Santa Croce, dove si ammira una maestosa statua di Dante sulla sinistra della facciata risalente al 1865, anno delle grandiose celebrazioni dantesche per i 600 anni dalla sua nascita.
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